Il Puledro e lo zoccolo - maniscalco

Vai ai contenuti

Il Puledro e lo zoccolo

Mascalcia
Alla nascita, il piede del puledro è programmato per resistere allo stile di vita nomade del cavallo, che comporta continui spostamenti di svariate decine di km sull’arco delle 24 ore. Ciò vuol dire che l’unghia è programmata per crescere rapidamente per tenere testa al consumo. In condizioni di cattività, dove il consumo spontaneo dell’unghia è solitamente risibile, significa che già poche settimane dopo la nascita il puledro si ritroverà con unghie (zoccoli) troppo lunghe. Su un cavallo adulto, pur non essendo salutare, di solito un’unghia troppo lunga costituisce un problema temporaneo e facilmente risolvibile con qualche buon pareggio (anche se non mancano i casi in cui causa danni, talvolta gravi). Su un puledro in crescita invece può avere facilmente effetti deleteri e permanenti.

Per chiarire l’orizzonte temporale in cui ci stiamo muovendo, molti puledri a sei mesi (o meno ancora!) presentano già situazioni patologiche a livello di piedi ed appiombi dovute in buona parte al mancato pareggio e/o a condizioni di vita inadeguate. Il puledro dovrebbe essere seguito con attenzione fin dai primi giorni di vita e pareggiato ogni volta ve ne sia necessità, il che potenzialmente può voler dire già ad un mese o poco più dalla nascita. In particolare, la finestra temporale in cui è possibile intervenire sugli appiombi per ottenere correzioni permanenti è molto stretta. A sei mesi nella maggior parte dei casi non è più possibile intervenire in modo significativo sugli appiombi del puledro per correggere eventuali difetti congeniti o acquisiti. Le prime 2-4 settimane di vita sono cruciali da questo punto di vista.

La struttura scheletrica in crescita reagisce alla ripartizione dei carichi sulle fisi (o cartilagini di accrescimento) modificando la velocità di accrescimento, nel tentativo di riequilibrare una distribuzione irregolare dei carichi. Maggiore sarà la pressione su una data area, minore sarà l’accrescimento. Il risultato, nel caso di una gestione carente sono piedi deformati e alterazioni del movimento. Questo nella maggior parte dei casi porterà a problemi di appiombo, postura e movimento permanenti e deformazioni più o meno serie dello zoccolo e delle sue strutture interne. Appare quindi evidente come un problema di sbilanciamento del piede su un puledro in crescita possa facilmente causare un difetto di appiombo e di movimento permanente nel cavallo adulto, che inciderà sulla sua salute e sulla sua efficienza, nonché sui costi di gestione (sotto forma di maniscalco e veterinario). Inoltre, all’interno dello zoccolo stesso, la terza falange, le cartilagini alari e il cuscinetto plantare risentiranno negativamente delle deformazioni dello zoccolo e delle alterazioni del movimento, così come della riduzione della quantità di movimento spontaneo dovuta al confinamento in spazi angusti. Se nel cavallo adulto la forma dello zoccolo è determinata dalla terza falange e dalle altre strutture interne; percontro durante la crescita la forma della scatola cornea determina il modo in cui cresceranno la falange e le strutture accessorie.
 

Torna ai contenuti