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Cavallo sensibilizzare senza confini

Curiosità
Corriere del Ticino 15.02.2018
Cavallo Sensibilizzare senza confini

Una studentessa d’oltralpe riaccende i riflettori sulla campagna portata avanti in Ticino L’esperta: «È importante far passare un’immagine positiva di questo animale fra la gente»
«Cavalli e carrozze contestualizzati sul territorio e nella circolazione stradale», è questo il tema sviluppato dal mondo equestre ticinese nella campagna di sensibilizzazione promossa recentemente dalla Commissione cavallo e ambiente (CCA) della Federazione ticinese degli sport equestri. Il chiaro obiettivo era la conoscenza di questi animali sul nostro territorio, la consapevolezza delle regole di convivenza e l’ambizione di generare un’immagine positiva del cavallo nei confronti della popolazione. Delle novità abbiamo parlato con la presidente della CCA Ester Camponovo.

MARIA GRAZIA BULETTI

Ester Camponovo, a distanza di qualche anno dall’inizio del vostro impegno a favore del cavallo sul territorio ticinese l’eco della campagna è addirittura giunto oltre San Gottardo. Cosa è successo?
«Una studentessa della scuola cantonale di Küsnacht ha scelto di affrontare il suo lavoro di maturità attraverso il tema dell’incontro tra cavaliere e ciclista (Reiter trifft Biker). Ciò a dimostrazione di quanto l’argomento sia sentito a livello generale anche fuori dal nostro cantone. La nostra campagna a favore del cavallo ha ispirato l’insegnante della ragazza che ha notato i nostri cartelli «cavalieri-ciclisti» esposti in vari punti della rete escursionistica cantonale. Di conseguenza la nostra Federazione è stata interpellata sul tema. Da poco ho ricevuto copia del lavoro di diploma molto ben strutturato di questa studentessa. Ho dunque costatato con piacere che il nostro impegno inerente la convivenza della popolazione col cavallo sul suolo ticinese è stato portato oltralpe come esempio da seguire nella prevenzione di infortuni».
Può riassumere come vi siete mossi per perseguire gli obiettivi di sensibilizzazione della popolazione sulla presenza del cavallo in Ticino?
«Volevamo imprimere un’immagine positiva del cavallo negli occhi della gente e abbiamo acceso i riflettori sulla presenza di questi magnifici animali che abitano il suolo ticinese, con particolare attenzione al loro imprescindibile concorso alla valorizzazione del territorio stesso e della comunità. Attraverso l’impegno della CCA, la Federazione ticinese sport equestri ha voluto evidenziare come la tenuta del cavallo contribuisca in modo molto positivo alla salvaguardia dell’ambiente. Con la sua presenza, il cavallo arricchisce il nostro territorio, contribuisce alla conservazione delle risorse naturali e alla cura del paesaggio rurale. Rappresenta pure il “giusto contrappeso” all’urbanizzazione».
Può portare qualche esempio concreto sull’arricchimento del territorio per merito del cavallo?
«La destinazione di fondi a pascolo per cavalli, ad esempio, può contrastare l’abbandono di terreni poco attrattivi per la coltivazione e il loro relativo inselvatichimento che avrebbe effetti molto negativi sul fronte dei pericoli naturali, della varietà delle specie, del paesaggio e quindi anche dell’interesse turistico. Attraverso la tenuta dei cavalli si mantengono inoltre prati e pascoli verdi che ecologicamente portano un valore aggiunto rispetto ai terreni coltivati e ai paesaggi spesso altrimenti oggetto di utilizzi intensivi. La gestione di queste superfici tramite pastorizia contribuisce infine alla buona qualità del suolo ed è degna di riguardo nei confronti degli altri organismi viventi».
A distanza di qualche anno avete raggiunto interlocutori oltre il confine cantonale; potete ritenere di aver migliorato anche in Ticino la condizione del cavallo?
«I risultati di una campagna di sensibilizzazione non sono sempre facili da valutare, per lo meno così a breve termine. La strada per la tutela e la valutazione del cavallo in Ticino è lunga e in salita. Non dimentichiamo che, a mio avviso, il mondo equestre ha malauguratamente trascurato per troppi anni l’importante aspetto delle strategie di comunicazione attraverso le quali si può e si deve promuovere la conoscenza e i benefici della presenza dei cavalli. È pertanto fondamentale far sentire la propria voce. Un esempio di quanto stiamo dicendo è dato da quanto altre associazioni di categoria hanno già messo in pratica: attraverso ogni canale esse ben rimarcano da anni il loro buon diritto a usufruire del territorio e delle infrastrutture. Occorrerà perciò continuare a insistere in questa direzione, fiduciosi che anche l’intensificazione del dialogo con le nostre autorità, cui la cittadinanza ha affidato i compiti della pianificazione e della gestione del territorio, porterà i suoi frutti anche a favore dei nostri splendidi cavalli».


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